L'AUTORE
Paolo Peruch, nato nel 1936, dopo gli anni dell'impegno nel campo della famiglia, della scuola e dell'amministrazione pubblica, è tornato ultimamente ad occuparsi di ricerca e e raccolta di reperti di Letteratura delle tradizioni popolari orali (si era laureato in questa disciplina con una tesi sui proverbi) e ha pubblicato Firùn (Editore Dario De Bastiani), La Bèla de i sète veli (Editore Campanotto), Piero Forte e Fulische (Editore Kellermann), raccolte in dialetto rustico e urbano dell'Alto Trevigiano.
I A' parla' DEl Me lavoro
VECIO PARLAR...
Cussì, sote 'l camin squasi stusà
se 'n tosatèl vardéa
par quela finestrela cèa
che su la sera la fea 'ncora lustro
in medo ala fulisca
(ah che bel blu, che arjento,
che grìsoi de l'inverno inbarlumidi
de ciaro e neve inte la finestrela):
chi èrelo, pò, che passéa, che batéa
su quel viero, e sparìa
no so se zhotegando o se 'nte 'n bal;
èreli tuti lori, none, del vostro tènp,
cola só fan de radici la só sé
de vin pìzhol, cole só fadighe che
le ghe 'vea ingropà tuta la figura
fin squasi a canbiarghe natura?
Ma co mi, tosatèl, quant maturloni
e quant de bona vója, senpre, e boni…
E mi i vede, me par, farme 'n póch marameo,
zhignarme, ridolar, pò farme ciao…
Andrea Zanzotto
Fierùn: fiorume. Frammenti di steli, di foglie, di fiori,
ecc.; rimasugli del mucchio di fieno che, secco e fragile,
si sfa col tempo e sotto il tridente. La medicina popolare
gli attribuisce virtù curative.
Ai 'padri'
Caterina e Luigi Domenico
e a Lucia e Daniele
figli
LA RACCOLTA: AMBITO TEMPORALE E SPAZIALE
Il primo consistente nucleo di proverbi e modi di dire, già inserito nella tesi di laurea sostenuta col professor Gianfranco D'Aronco nel 1965, era stato raccolto, assieme a una settantina di indovinelli, ai chiapparelli e a poche altre testimonianze di letteratura popolare fissa, nei primi Anni Sessanta.
Tutti gli altri testi di quest'opera sono stati saltuariamente raggranellati dal 1965 al 2000; le fiabe, le storie e la novellistica sono state raccolte negli ultimi tre anni.
L'ambito geografico della prima ricerca sul campo comprende la parte sud-ovest del comune di Vittorio Veneto, e precisamente le frazioni di San Giacomo di Veglia, Ceneda Bassa, Carpesica e Cozzuolo, abitate allora prevalentemente da contadini e da operai di origine contadina. La successiva raccolta è stata effettuata anche in altre frazioni della città e in altri comuni sud-orientali rispetto a essa, rientranti nell'ambito dell'Antico Cenedese o più precisamente nel territorio dell'Alto Livenza, lato destro del bacino... PROSEGUI LA LETTURA